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La Classificazione Decimale Dewey è stata ideata nel 1873 da Melvil Dewey, bibliotecario e uomo di cultura statunitense ed è, tra le classificazioni attualmente in uso, la più antica e diffusa.
Nel corso degli anni questo sistema è stato riveduto, sviluppato e aggiornato rispetto ai mutamenti e all’evoluzione della conoscenza: la biblioteca camerale ne applica attualmente la ventesima edizione (edizione italiana diretta da Luigi Crocetti con la collaborazione di Daniele Danesi, edita dall’AIB nel 1993).
Lo schema di classificazione è detto decimale perchè in esso lo scibile viene suddiviso in dieci classi indicate con i numeri da 0 a 9.
La struttura concettuale della CDD suddivide il sapere secondo le tradizionali discipline accademiche assegnando ad ognuna di esse una “classe principale” indicata dalla prima delle tre cifre della notazione, divide poi ogni classe in dieci “divisioni” individuate dalla seconda delle tre cifre, ognuna di queste divisioni è composta poi da dieci “sezioni” alle quali viene assegnata la terza cifra della notazione. Ulteriori specificazioni possono essere ottenute grazie a suddivisioni aggiuntive previste dal sistema per ogni particolare disciplina, oppure attraverso l’utilizzo di tavole ausiliarie che consentono di costruire numeri complessi fino a raggiungere gli aspetti specifici della disciplina.