30 Gennaio 2023
Si è tenuto il 30 gennaio 2023, presso la sede camerale di Treviso, l'incontro con il giornalista e inviato di guerra del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi, attento osservatore della realtà dei nostri tempi e esperto conoscitore dei problemi legati al conflitto russo-ucraino.
L'occasione ha permesso alla Camera, oltre che ai rappresentanti del mondo economico locale e delle Istituzioni presenti, di conoscere meglio la situazione in cui versano L'Ucraina e i Paesi dell'Est. Ha consentito inoltre di presentare gli scenari attesi, soprattutto le ricadute in campo economico dovute alla prosecuzione del conflitto (non destinato a concludersi a breve).
Ad aprire l'incontro sono stati Antonio Barzaghi, ideatore della Scuola di Reportage Goffredo Parise (che ha ringraziato il giornalista per la disponibilità ad incontrare le scolaresche dimostrata nel corso dell'intera giornata dedicata alla formazione dei giovani), e il presidente Pozza, che, prima di lasciare la parola all'ospite di riguardo, ha illustrato il valore economico dell'interscambio veneto con le aree di guerra, riferendosi ai dati 2021.
Lorenzo Cremonesi, nel comprendere le preoccupazioni degli imprenditori trevigiani e bellunesi presenti, ha prospettato senza ombra di dubbio che il conflitto proseguirà ancora per molto, essendo cambiate le logiche iniziali dell'aggressore (che contava in un blitz velocissimo per uccidere il leader ucraino e conquistare il territorio ambito) e della vittima (che inizialmente si era difesa da sola e solamente in seguito ha potuto contare sull'appoggio dei Paesi occidentali). Putin oggi è pronto a far lottare il suo esercito (che arriverà a due milioni di uomini) per lungo tempo pur di non perdere e, d'altra parte, Zelensky si sente parte integrante dell'Occidente e non è disposto a soccombere.
L'Ucraina non è un paese povero e presto potrà contare anche sulle sovvenzioni americane; tra l'altro dovrà affrontare la ricostruzione e, di conseguenza, può rappresentare un'opportunità per le nostre imprese: bisogna continuare ad esportare verso questo Paese. Allo stesso tempo bisogna ridurre la dipendenza energetica dalla Russia e diversificare le fonti di approvvigionamento dell'energia.
All'orizzonte, ha affermato Cremonesi, non si intravede la guerra atomica (che metterebbe fine all'umanità) ma un equilibrio basato sulla paura, com'è avvenuto durante la “Guerra fredda”.
Il giornalista reporter, dopo aver risposto alle domande dei presenti, ha infine salutato la platea all'insegna dello slogan: “Nel nuovo assetto geo-economico bisogna adattarsi e continuare ad esportare”.
Soddisfatti gli organizzatori e i partecipanti, trattandosi di un evento di grande spessore per la valenza del tema trattato e per l'insegnamento che se ne può trarre.
Nel 2021, anno non ancora condizionato dalla guerra e di piena ripartenza degli scambi dopo la fase acuta della pandemia, l'export veneto verso Russia e Ucraina è stato pari a 1,7 miliardi di euro (2,4% dell'export regionale) di cui 1,3 miliardi verso la Russia.
Le prime tre voci dell'export veneto verso la Russia sono macchinari, abbigliamento, mobili, a cui vanno aggiunti l'elettrodomestico (per Treviso) e l'occhialeria (per Belluno).
L'import veneto dall'area ammonta nel complesso a 1,3 miliardi (2,5% dell'import regionale), di cui circa 550 milioni dalla Russia e quasi 690 milioni dall'Ucraina.
Sul fronte import, le principali merceologie che nel 2021 arrivavano in Veneto dalla Russia sono: prodotti petroliferi raffinati, metallurgia, legname.
I dati relativi ai primi 9 mesi del 2022, segnalano una flessione dell'export veneto verso l'Ucraina di quasi il 35% (-90 milioni di euro), e il dimezzamento dell'import (da 530 a 260 milioni di euro). L'export veneto verso la Russia vede una flessione del -18,2% (quasi -180 milioni di euro); mentre l'import, paradossalmente, raddoppia per effetto del rincaro dei prodotti petroliferi.
*** (Notizia pubblicata il 01/02/2023) ***
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